Le Origini della Malattia



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Macro Edizioni
Libro - Pagine 407
Formato: 13,5x20,5

Anno: 2010

Ci sono intrecci, relazioni e influenze che collegano un individuo anzitutto alla sua famiglia, in secondo luogo alla società in cui nasce e alla cultura di cui fa parte, in terzo luogo alla specie biologica cui appartiene.

Pur essendo consapevoli di questo presupposto, gli approcci terapeutici tradizionali considerano i problemi dell’individuo - l’insoddisfazione, la difficoltà nei rapporti, i problemi di lavoro, di coppia, la depressione, le malattie fisiche - solo in relazione alla persona che ne soffre, come se questa fosse un’entità autonoma, isolata da tutto il resto.

Eppure esiste una relazione stretta e inequivocabile tra il soggetto e il suo essere parte di una famiglia, di una società, di una cultura e di una specie biologica. Questa relazione è spesso inconscia e proprio per questo difficilmente individuabile, ma portarla a livello di coscienza è indispensabile per uscire dal circolo vizioso del malessere e della stessa malattia fisica e per educare l’inconscio dell’individuo affinché non torni a ripetere e radicalizzare ciò che ha imparato nel corso delle generazioni precedenti e della sua stessa biografia.

Questo è l’obiettivo di fondo dell’approccio descritto in questo libro, tra le opere più complete e autorevoli sull’argomento. L’approccio della Psico-bio-genealogia fonde, all’interno di un percorso organico, la Psicogenealogia e la Nuova Medicina di R.G.Hamer, partendo dalla convinzione che sia proprio l’albero genealogico ad essere alla base di nevrosi ed ossessioni, ed anche di molte malattie.

In sostanza tutti ereditiamo un’impronta psichica, una sorta di prigione che non siamo coscienti di possedere. Ed è proprio da qui che nascono quei conflitti che si traducono in malattia fisica o disagio psichico.

Da dove parte quindi l’approccio terapeutico nella Psico-Bio-Genealogia? Dalla presa di coscienza del conflitto, così come nella Nuova Medicina e nella Psicogenealogia, ma, contemporaneamente, dalla necessità di far emergere l’origine vera, profonda e genealogica del disagio. Ed è qui che intervengono gli atti paradossali (M. Erickson e J. Haley) o psicomagici (A.Jodorowsky), descritti dettagliatamente nell’ultima parte del libro.



Antonio Bertoli, poeta e scrittore, uomo di teatro e performer, si occupa da sempre di poesia e di arte e della loro interazione con la società, la conoscenza, la psicologia del profondo e la guarigione. Dopo Gurdjieff e la scuola di autoconoscenza di Silo, incrocia la psicanalisi, si laurea sulle avanguardie storiche del Novecento, dirige teatri, fonda City Lights in Italia, pubblica libri, dirige collane editoriali, festival, lavora per circa 18 anni con Alejandro Jodorowsky (teatro, poesia, letteratura, esposizioni, stages di psicomagia e tarocco), collabora con F.Arrabal, L.Ferlinghetti, Ed Sanders, J.Baudrillard, D.Dumas e vari esponenti della cultura, della psicogenealogia e dell’arte contemporanea. Esperto anche di Nuova Medicina, che ha fuso con la psicanalisi transgenerazionale all’insegna di quella che ha chiamato “Teoria degli archetipi primari”, conduce stages intensivi al riguardo sia in Italia che all’estero (Spagna, Francia, Belgio).

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