L'Uno detto Dio Alla ricerca delle chiavi della nostra esistenza



Prezzo € 17,00
Macro Edizioni
- Libro - Pagine 313
Formato: 13,5x20,5


Acquista Online su IlGiardinodeiLibri.it


Siamo davvero convinti di essere solo un aggregato di cellule, o siamo qualcosa di più? La morte ha un ruolo? E' necessaria? Chi muore? Siamo sicuri di morire?

Chi si pone queste domande è un ricercatore, insegnante di fisica, compagno di stanza e di studi di Enrico Fermi.
Ed è affidandosi all’attuale sviluppo del contesto scientifico che l’autore mette a disposizione informazioni e strumenti per lo scioglimento di convinzioni e credenze che alla luce della “ nuova scienza “ non appaiono più così ineccepibili.

Per dirla con l’autore si tratta di: "un viaggio analitico attraverso scienza e coscienza che si propone di sondare l’esperienze degli astronauti della scienza del mondo occidentale e quelle degli psiconauti della coscienza del mondo orientale, così inconsapevolmente vicini … E chi li ha ravvicinati? Le ultime scoperte della fisica quantistica".

Sapevate per esempio che i quanti sono particelle quando li guardiamo e onde quando non li guardiamo?
Le proprietà di una particella non esistono finché non sono osservate.
Può un fisico che si occupa del visibile arrivare a cogliere ciò che colglie il mistico, che indaga l’invisibile?

Questo libro è la prova comprensibile che non si tratta più di scegliere e dividere, ma di armonizzare.
TUTTO È UNO. "Tu sei il mondo!" dicono i saggi.
Ebbene lo afferma anche il principio fisico della simmetria assoluta, "Se effettivamente vogliamo un mondo migliore, nel bene e nel male, dobbiamo incominciare a capire che nessuno può sfuggire ala sua legge: quel mondo siamo noi".


Vittorio Marchi, insegnante di Fisica e ricercatore, è nato a Roma il 30 luglio 1938. Negli anni della sua maturità, 1968, ha conosciuto l’ingegnere compagno di stanza e di studi di Enrico Fermi, alla Normale di Pisa. E’ stata la svolta della sua vita, il cui “cursus honorum” ha preso una direzione extra-accademica. Egli è stato infatti spettatore di fenomeni, che lo hanno reso responsabile dello sviluppo, della diffusione e della comunicazione delle potenzialità della macchina umana; capacità che sono di gran lunga superiori a quelle delle macchine, pur fantastiche, dell’attuale tecnologia moderna.

Nessun commento:

Posta un commento